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Le reazioni dopo l'aggressione a Berlusconi

Napolitano: fermare spirale violenza

Fini: gravissimo, inaccettabili le parole del leader Idv

Bossi: atto di terrorismo. Bersani: gesto inqualificabile

"Il premier istiga", bufera su Di Pietro

2009-12-14

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2009-12-14

Le reazioni dopo l'aggressione a Berlusconi

"Il premier istiga", bufera su Di Pietro

Napolitano: fermare spirale violenza

Fini: gravissimo, inaccettabili le parole del leader Idv

Bossi: atto di terrorismo. Bersani: gesto inqualificabile

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NOTIZIE CORRELATE

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Il premier Berlusconi colpito al volto dopo il comizio (13 dic'09)

Il premier durante il comizio (Afp)

Il premier durante il comizio (Afp)

MILANO - "Esprimo la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del presidente del Consiglio al quale va la mia personale solidarietà". Inoltre esprimo "il più netto, rinnovato appello perché ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza". Con queste parole il Capo dello Stato Giorgio Napolitano commenta l'aggressione al presidente del Consiglio avvenuto alla fine del comizio tenuto in piazza Duomo a Milano. Napolitano, in serata, ha poi voluto esprimere personalmente la sua solidarietà al capo del governo con una telefonata che ha raggiunto il premier al termine degli accertamenti medici all'ospedale San Raffaele.

FINI: "GESTO GRAVISSIMO" - "È davvero un brutto giorno per l'Italia, si tratta di un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una convinta condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio": sono le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini che aggiunge: "Le dichiarazioni di Antonio Di Pietro sono inaccettabili. Non si può in alcun modo giustificare un atto di violenza". "Solidarietà doverosa e condanna di un gesto di violenza che non può e non deve in alcun modo né minimizzato né giustificato". Ha aggiunto al Tg1 il presidente della Camera. "Il contrasto anche aspro non può legittimare o giustificare quanto avvenuto. C'è il dovere di tutte le forze politiche, e lo sottolineo perché mi sembra ci sia stata qualche dichiarazione francamente inaccettabile, di fare fronte comune perché l'Italia non riviva gli anni della violenza; chi ha 50 anni si ricorda quegli anni, che non devono tornare". Appena saputo del gesto, il presidente della Camera ha subito telefonato al ministro La Russa, in piazza Duomo con Berlusconi, per chiedere informazioni sulle condizioni del premier. "Era molto preoccupato", ha detto il ministro della Difesa.

BOSSI: "ATTO DI TERRORISMO" -"Quello che hanno fatto a Berlusconi è un atto di terrorismo" ha detto il ministro Umberto Bossi. "Si sentiva un clima pesante da tempo - ha detto Bossi -. E quello che è accaduto oggi è un segnale preoccupante". "Silvio è un amico - ha aggiunto il leader del Carroccio - e mi aveva appena espresso in pubblico, nel suo discorso in piazza Duomo, ancora una volta la sua stima". "Dopo quel che è accaduto oggi - ha concluso Bossi - bisogna alzare la guardia. Ci sono in giro troppe persone pronte a gesti delinquenziali. La Lega si mobilita e si prepara per combattere contro ogni rischio di terrorismo".

DI PIETRO: "CONTRO LA VIOLENZA MA LUI ISTIGA" - "Io non voglio che ci si mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza". Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano. "Io - aggiunge il leader dell'Idv - condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese". Proprio pochi giorni fa Di Pietro, nel corso della manifestazione della Cgil a Roma, aveva detto: "Se il governo continua ad essere sordo ai bisogni dei cittadini, si andrà allo scontro di piazza, e lì ci scapperà l'azione violenta se il governo non si assume la responsabilità di rispondere ai bisogni del Paese". E dopo le critiche piovutegli addosso per le sue parole, il leader dell'Idv ha mandato una nuova nota: "Come al solito quando si tratta di criticare l'Idv i soliti 'Solonì capiscono fischi per fiaschi. Ribadisco allora che noi tutti deploriamo e condanniamo l'aggressione subita dal presidente del consiglio. Ci mancherebbe altro!". "Però - aggiunge - non può e non deve legittimare e giustificare la dilagante esasperazione che l'assenza di politiche economiche e sociali di questo governo sta provocando nei confronti di miglia di lavoratori e padri di famiglia. Non è prendendosela con me che si risolvono i problemi, ma affrontandoli e dando risposte ai bisogni dei cittadini, cosa che il governo Berlusconi non ha fatto e non pare abbia alcuna intenzione di fare".

VATICANO: "DALLA VIOLENZA DELLE PAROLE AI FATTI" - Interviene anche il Vaticano a deplorare l'aggressione al presidente del Consiglio: "È un fatto molto grave e preoccupante, che manifesta il rischio reale che dalla violenza delle parole si passi alla violenza nei fatti" dice il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Ogni violenza - aggiunge - va fermamente condannata senza incertezze da tutte le parti politiche e dalle diverse componenti della società. Al Presidente Berlusconi, così irresponsabilmente colpito, va la nostra doverosa solidarietà".

LA CEI: "AUSPICHIAMO CLIMA PIU' SERENO" - "La violenta aggressione subita dal Presidente del Consiglio costituisce un episodio di singolare ed esecrabile gravità": è il commento della presidenza della Conferenza episcopale italiana. "Mentre esprimiamo sincera vicinanza al Presidente Berlusconi - prosegue la nota della Cei del card. Bagnasco - auspichiamo per il nostro Paese un clima culturale più sereno e rispettoso al fine di realizzare nella coesione sociale e nella responsabilità politica il bene di tutti e di ciascuno".

SCHIFANI: "ATTO DI INTOLLERANZA" - Il presidente del Senato, Renato Schifani, esprime profonda solidarietà nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e condanna duramente l'inaccettabile aggressione subita oggi dal premier. "Quello che è accaduto oggi - dice il presidente Schifani - deve essere assolutamente condannato senza se e senza ma. Siamo davanti ad un gesto gravissimo ed incivile atto di intolleranza che offende il popolo italiano ed il nostro Paese".

IL PD: "DISDICEVOLE E GRAVE"- - "Un gesto inqualificabile che va fermamente condannato". Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato l'episodio di violenza. E il vice del Pd Enrico Letta: "È da stigmatizzare il gesto violento di cui è stato oggetto il presidente del Consiglio e riteniamo assolutamente disdicevole e grave queste forme anche violente di contestazione". Dura Rosy Bindi, in un'intervista a La Stampa, pur condannando "il gesto folle", invita il premier a "non fare la vittima", apostrofando il premier come "uno degli artefici del clima violento" nel Paese.

JOSE BARROSO: "PRONTA GUARIGIONE" - E il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso ha inviato stasera un messaggio al presidente del Consiglio augurandogli "una rapida guarigione" dopo l'aggressione subita.

CASINI: "VIOLENZA INTOLLERABILE" - "La violenza anche in politica è intollerabile e lo è tanto di più quando sono in corso manifestazioni pacifiche. Berlusconi ha la nostra solidarietà senza se e senza ma". Lo ha detto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini.

PRODI: "PROFONDO SDEGNO" - Solidarietà a Silvio Berlusconi anche dall’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi. "Esprimo profondo sdegno e una ferma condanna - afferma in una nota - per il gesto violento che ha colpito oggi a Milano l’onorevole Silvio Berlusconi, al quale va la mia più sincera solidarietà e l’augurio di una rapida guarigione".

RUTELLI: "GESTO INDEGNO" - Il presidente di Alleanza per l`Italia Francesco Rutelli esprime, in una nota, la sua "totale solidarietà" al Presidente del Consiglio, vittima di un "gesto indegno di un paese democratico e civile". "Tutti si impegnino, senza distinguo, perché questo clima di odio si superi immediatamente", ha sottolineato Rutelli.

 

13 dicembre 2009(ultima modifica: 14 dicembre 2009)

 

 

 

 

Le reazioni dopo l'aggressione a Berlusconi/Napolitano: fermare la spirale di violenza

Bindi: il premier non faccia la vittima

Il Pdl insorge: "Ciarpame politico"

Polemica per un'intervista della presidente del Pd. E Di Pietro: "Berlusconi istigatore". Scoppia la bufera politica

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NOTIZIE CORRELATE

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Il premier Berlusconi colpito al volto dopo il comizio (13 dic'09)

Il premier durante il comizio (Afp)

Il premier durante il comizio (Afp)

MILANO - "Esprimo la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del presidente del Consiglio al quale va la mia personale solidarietà". Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha commentato così l'atto di violenza contro il presidente del Consiglio in piazza Duomo a Milano. Il presidente della Repubblica, che domenica sera ha anche telefonato al premier al termine degli accertamenti medici all'ospedale San Raffaele, ha anche lanciato un appello alle forze politiche affinché sia stroncata "ogni spirale di violenza". Il messaggio del Colle non ha però spento le polemiche politiche scatenate dal primo commento a caldo di Antonio Di Pietro sull'aggressione al premier. Una vera e propria bufera, rafforzata dalle parole di Rosy Bindi. "Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza" ha detto il leader Idv. "Il premier non faccia la vittima" ha rincarato la dose la presidente del Pd, che ha accusato il premier di essere "uno degli artifici del clima violento" che si respira nel Paese. Dura, in entrambi i casi, la reazione del Pdl. "Le affermazioni di Rosy Bindi, per il sottosegretario paolo Bonaiuti - sono un lascito del passato: nelle sue parole si percepisce quel terribile concetto di superiorità morale che è tipico della sinistra". "Finchè la sinistra - ammonisce il sottosegretario - si tirerà dietro questo ciarpame non arriverà a nulla. Il moralismo che li anima li rende convinti di essere solo loro depositari della verità. È un'arretratezza che va superata".

"CONTRO LA VIOLENZA MA LUI ISTIGA" - Nel suo commento a caldo all'aggressione dei Berlusconi, Di Pietro aveva detto di condividere "le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese". Proprio pochi giorni fa Di Pietro, nel corso della manifestazione della Cgil a Roma, aveva detto: "Se il governo continua ad essere sordo ai bisogni dei cittadini, si andrà allo scontro di piazza, e lì ci scapperà l'azione violenta se il governo non si assume la responsabilità di rispondere ai bisogni del Paese". E dopo le critiche piovutegli addosso da tutto il Pdl e la presa di distanza di Pd e centristi, il leader dell'Idv ha mandato una nuova nota: "Come al solito quando si tratta di criticare l'Idv i soliti "Soloni" capiscono fischi per fiaschi. Ribadisco allora che noi tutti deploriamo e condanniamo l'aggressione subita dal presidente del consiglio. Ci mancherebbe altro!". "Però - aggiunge - non può e non deve legittimare e giustificare la dilagante esasperazione che l'assenza di politiche economiche e sociali di questo governo sta provocando nei confronti di miglia di lavoratori e padri di famiglia. Non è prendendosela con me che si risolvono i problemi, ma affrontandoli e dando risposte ai bisogni dei cittadini, cosa che il governo Berlusconi non ha fatto e non pare abbia alcuna intenzione di fare". Lunedì mattina l'ex pm è tornato a respingere con fermezza le critiche e ha puntato il dito contro "il balletto sconsiderato di criminalizzazione nei miei confronti a cui sto assistendo da ore".

BINDI: "IL PREMIER NON FACCIA LA VITTIMA" - Commentando l'aggressione al premier, il Pd attraverso il segretario Pier Luigi Bersani, ha parlato di un "gesto inqualificabile che va fermamente condannato". Ma in un'intervista a La Stampa, Rosy Biondi pur condannando "il gesto folle", ha invitato il premier a "non fare la vittima", apostrofandolo come "uno degli artefici del clima violento" nel Paese. La presidente del Pd ha espresso "solidarietà" a Berlusconi, ma ha anche sottolineato che "resta il fatto che tra gli artefici di questo clima c'è anche Berlusconi, non può sentirsi la vittima". Per la Bindi gesti come quello di cui si è reso responsabile Tartaglia quelli "vanno sempre condannati, mai giustificati. Qualche volta, però, sono spiegabili". "Motivi di esasperazione ce ne sono molti, legati alla crisi economica che alcuni pagano con prezzi altissimi", ha detto Bindi a La Stampa. "La sensazione più diffusa è che non sai più a chi rivolgerti, chi ti tutela. C'è perfino una rottura in parte creata ad arte del movimento sindacale. E poi c'è uno scontro politico che si porta dietro sicuramente frange estremiste o persone che perdono la testa, ma - sottolinea - chi ha più responsabilità fa di tutto per dividere il paese".

FINI: "GESTO GRAVISSIMO" - "È davvero un brutto giorno per l'Italia, si tratta di un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una convinta condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio": è stato il primo commento del presidente della Camera Gianfranco Fini che aggiunge: "Le dichiarazioni di Antonio Di Pietro sono inaccettabili. Non si può in alcun modo giustificare un atto di violenza". Appena saputo del gesto, il presidente della Camera ha subito telefonato al ministro La Russa, in piazza Duomo con Berlusconi, per chiedere informazioni sulle condizioni del premier. "Era molto preoccupato", ha detto il ministro della Difesa.

BOSSI: "ATTO DI TERRORISMO" -"Quello che hanno fatto a Berlusconi è un atto di terrorismo" ha detto Umberto Bossi. "Si sentiva un clima pesante da tempo - ha detto Bossi -. E quello che è accaduto oggi è un segnale preoccupante". "Silvio è un amico - ha aggiunto il leader del Carroccio - e mi aveva appena espresso in pubblico, nel suo discorso in piazza Duomo, ancora una volta la sua stima". "Dopo quel che è accaduto oggi - ha concluso Bossi - bisogna alzare la guardia".

VATICANO: "DALLA VIOLENZA DELLE PAROLE AI FATTI" - Anche il Vaticano è intervenuto per deplorare l'aggressione al presidente del Consiglio: "È un fatto molto grave e preoccupante, che manifesta il rischio reale che dalla violenza delle parole si passi alla violenza nei fatti" dice il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.

LA CEI: "AUSPICHIAMO CLIMA PIU' SERENO" - "La violenta aggressione subita dal presidente del Consiglio costituisce un episodio di singolare ed esecrabile gravità": è il commento della presidenza della Conferenza episcopale italiana.

SCHIFANI SOLIDALE COL PREMIER - Profonda solidarietà nei confronti del presidente del Consiglio è stata espressa dal presidente del Senato, Renato Schifani, che ha anche condannato l'inaccettabile aggressione subita dal premier. Anche il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso ha inviato un messaggio al presidente del Consiglio augurandogli "una rapida guarigione" dopo l'aggressione subita. "La violenza anche in politica è intollerabile e lo è tanto di più quando sono in corso manifestazioni pacifiche. Berlusconi ha la nostra solidarietà senza se e senza ma" ha detto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini. Il presidente di Alleanza per l`Italia Francesco Rutelli ha espresso, in una nota, la sua "totale solidarietà" al premier, vittima di un "gesto indegno di un paese democratico e civile". "Tutti si impegnino, senza distinguo, perché questo clima di odio si superi immediatamente", ha sottolineato Rutelli.

 

13 dicembre 2009(ultima modifica: 14 dicembre 2009)

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-12-14

Fini e Schifani a Milano. La presidente del Pd: "Sul clima politico

responsabile anche il Cavaliere". Bonaiuti: "Ciarpame"

Bersani in visita dal premier ferito

Il Pdl: "Si dissoci dalla Bindi"

Il segretario democratico: "Da noi una condanna senza se e senza ma"

Scontro al Csm, Anedda: "Magistrati non estranei a clima di odio"

Bersani in visita dal premier ferito Il Pdl: "Si dissoci dalla Bindi"

Gianfranco Fini

ROMA - Gianfranco Fini, Renato Schifani, molti ministri. Mentre al San Raffaele continua la sfilata delle alte cariche dello Stato che vanno personalmente a portare la loro solidarietà a Silvio Berlusconi ferito dopo un'aggressione a Milano, Rosy Bindi riaccende gli animi. "Solidarietà al premier ma non faccia la vittima" è il senso della sua dichiarazione. parole che scatenano il Pdl. "E' peggio di Di Pietro dice il protavoce del partito di Berlusconi Daniele Capezzone. "Ciarpame", chiosa il portavoce del premier Paolo Bonaiuti. Ma Pierluigi Bersani va anche lui al San Raffaele per esprimere al presidente del Consiglio la solidarietà sua e del suo partito e dice: "Da noi una condanna senza se e senza ma".

La presidente del Pd ha ribadito la sua

"solidarietà piena e senza ombre al presidente del Consiglio". E, ha assicurato è "altrettanto ferma e incondizionata la condanna dell'aggressione e di ogni forma di violenza". Berlusconi, ha sottolineato, "è vittima del un gesto isolato di una persona psicologicamente fragile che - è del tutto evidente - non ha mandanti nè morali nè costituzionali.

Se si vuole fare una onesta riflessione sul clima politico tutti devono sentirsi responsabili. Anche il presidente del Consiglio e la sua maggioranza che da mesi cercano di dividere il Paese con pesanti attacchi al presidente della Repubblica, alla Corte Costituzionale, alla magistratura e a Parlamento".

Ora, ha aggiunto, "auguro al presidente del Consiglio una pronta guarigione e spero che ciascuno faccia la propria parte per ristabilire le condizioni di un confronto democratico, senza demonizzazioni reciproche, per affrontare i gravi problemi economici e sociali del Paese".

"Le dichiarazioni di Rosy Bindi lasciano esterrefatti, perché sono ancora peggiori di quelle di Di Pietro", dice Capezzone. "Che la vicepresidente della Camera - prosegue - oltre che la presidente del Pd, pronunci parole di questo tipo fa pensare che nella politica ci siano irresponsabili desiderosi di gettare benzina sul fuoco. Spero che Pierluigi Bersani voglia dissociarsi. Se non lo farà, sarà una pagina bruttissima per il Pd e per la sinistra italiana. Che altro deve succedere perché tra i dirigenti della sinistra si faccia strada un comportamento minimamente responsabile?".

E anche Bonaiuti si associa all'atttacco. "Le dichiarazioni della Bindi sono un lascito del passato - dice - nelle sue parole si percepisce quel terribile concetto di superiorità morale che è tipico della sinistra". "Finché la sinistra - ammonisce Bonaiuti - si tirerà dietro questo ciarpame non arriverà a nulla. Il moralismo li anima li rende convinti di essere solo loro depositari della verità. E' un'arretratezza che va superata".

E il clima di scontro si trasferisce anche al Csm dove il consigliere di centrodestra Gianfranco Anedda accusa "I magistrati non sono estranei al clima d'odio che si è creato nel Paese". Parole stigmatizzate dagli altri consiglieri: "Parole inaccettabili".

(14 dicembre 2009)

 

 

 

 

 

 

Solidarietà al premier dopo l'aggressione di Milano. La Russa: "Frutto del clima d'odio"

Casini: "Violenza intollerabile". Il leader Idv: "Condanna ma il Cavaliere incita all'odio"

Napolitano: "Fermare spirale di violenza"

Fini attacca Di Pietro: "Inaccettabile"

In serata telefonata fra il presidente della Repubblica e il premier

Bersani: "Gesto inqualificabile". Anche l'Anm si schiera con il presidente del Consiglio

Napolitano: "Fermare spirale di violenza" Fini attacca Di Pietro: "Inaccettabile"

Berlusconi dopo l'aggressione

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Multimedia

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ROMA - Condanna del gesto e solidarietà al premier. E un caso politico intorno a Di Pietro. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è fermo: "Esprimo la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del Presidente del Consiglio - dice - al quale va la mia personale solidarietà". Inoltre il capo dello Stato esprime "il più netto, rinnovato appello perché ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza". Il presidente in tarda serata ha anche parlato col premier.

Sulla stessa falsariga il presidente della Camera Gianfranco Fini: "Si tratta di un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una convinta condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio". Fra i primi a commentare è stato Umberto Bossi: "Quello che hanno fatto a Berlusconi è un atto di terrorismo". "Si sentiva un clima pesante da tempo - ha continuato il ministro delle Riforme - e quello che è accaduto oggi è un segnale preoccupante". "Bisogna alzare la guardia - ha concluso - ci sono in giro troppe persone pronte a gesti delinquenziali. La Lega si mobilita e si prepara per combattere contro ogni rischio di terrorismo". Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parla di "gesto inqualificabile".

"Quando si fanno le manifestazioni non per un partito ma contro una persona e si incita all'odio questo è il risultato. Questo è il frutto della politica dell'odio". dice il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. "Siamo sull'orlo del baratro - ha aggiunto - quando si consente che si odi e che si criminalizzi una persona, passare dalle parole ai fatti il passo è breve". E' incredibile che non si sia ancora desistito da questo atteggiamento e mi pare che nemmeno Di Pietro, dalle prime reazioni che ha avuto, l'abbia ancora capito".

"Io non voglio che ci si mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefraghismo istiga alla violenza". Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano. "Io - aggiunge il leader dell'Idv- condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese". Parole che non sono piaciute né a Fini ("dichiarazioni inaccettabili") né a La Russa: "E' incredibile che non si sia ancora desistito da questo atteggiamento e mi pare che nemmeno Di Pietro, dalle prime reazioni che ha avuto, l'abbia ancora capito". Per Roberto Formigoni, fresco ricandidato alla Regione Lombardia, "queste dichiarazioni inducono al vomito".

"La violenza anche in politica è intollerabile e lo è tanto di più quando sono in corso manifestazioni pacifiche. Berlusconi ha la nostra solidarietà senza se e senza ma". Lo ha detto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini.

"Solidarietà al premier'" accompagnata dal "ripudio di ogni forma di violenza che si sostituisca al confronto delle idee". Questi i sentimenti espressi dal presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara.

"E' un fatto molto grave e preoccupante, che manifesta il rischio reale che dalla violenza delle parole si passi alla violenza nei fatti". Lo afferma il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Ogni violenza - aggiunge - va fermamente condannata senza incertezze da tutte le parti politiche e dalle diverse componenti della società.

Al Presidente Berlusconi, così irresponsabilmente colpito, va la nostra doverosa solidarietà".

"A proposito dell'azione violenta nei confronti di Berlusconi oggi a Milano, precisiamo che il Popolo Viola respinge qualsiasi azione violenta. Tutte le iniziative proposte ed organizzate dal Popolo Viola sono ispirate ai principi della 'nonviolenza'. Basta pensare alla grande festa del 5 dicembre che ha visto più di un milione di persone sfilare per le strade di Roma e ritrovarsi a Piazza San Giovanni in maniera assolutamente pacifica e 'nonviolenta'. E' quanto hanno affermato i portavoce del "Popolo Viola" promotori della "No Bday" dello scorso 5 dicembre.

(13 dicembre 2009)

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-12-14

Bersani: "Condanna senza se e senza ma" Berselli, Pdl: "È responsabile morale"

Il gesto di Massimo Tartaglia, l'uomo che ieri ha aggredito il premier Berlusconi al termine del comizio del Pdl in piazza del Duomo a milano, "va condannato senza se e senza ma" al pari di "ogni gesto di violenza". Lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani, lasciando l'ospedale San Raffaele di Milano dove ha incontrato Silvio Berlusconi insieme ad altri personaggi di primo piano del Pd come il probabile candidato alle regionali in lombardia, Filippo Penati, e il segretario lombardo,

Maurizio Martina. Bersani ha inoltre chiarito di aver trovato Berlusconi "piuttosto bene" e "di buon umore", ma ha anche sottolineato la necessità di "ristabilire la civiltà politica e la buona educazione". Prima di risalire in macchina e andare via, il segretario del Pd non ha commentato le parole del leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro."Ognuno pensa per sè ", ha concluso Bersani.

"Ha una fasciatura sul viso ma sta bene dal punto di vista morale. Il temperamento di Berlusconi è risaputo". Così invece Filippo Penati ha commentato lo stato fisico e psicologico del presidente del Consiglio. "Non riesco a pensare - ha spiegato - ad una sola ragione che possa giustificare o attenuare il gesto, gesto assolutamente da condannare", ha detto riferendosi all'aggressore immediatamente arrestato dalla polizia. Inoltre, Penati ha ricordato le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha esortato tutti "ad abbassare i toni. La politica ha bisogno di comportamenti più sobri ed una dialettica del confronto".

La destra però non ferma i suoi attacchi. "Il clima di odio suscitato, tra gli altri, da Bersani, Di Pietro e Casini ha determinato il gravissimo episodio di violenza contro il presidente Silvio Berlusconi. Essi ne sono pertanto, indubbiamente, i responsabili quantomeno morali", ha afferma Filippo Berselli, presidente della commissione giustizia del Senato, e aggiunge: "Averlo definito a più riprese delinquente, mafioso, fascista, dittatore, ha indotto uno psicolabile di sinistra a questo folle gesto". Per Berselli, insomma, "le scontate prese di distanza e di condanna da parte di Bersani, Casini e compagnia cantante, con l'unica solitaria

vergognosa ma coerente eccezione di Di Pietro, altro non sono che vere e proprie lacrime di coccodrillo".

14 dicembre 2009

 

 

 

Le reazioni del mondo politico

"Un gesto inqualificabile che va fermamente condannato". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta l'episodio di violenza di cui è stato vittima il presidente del Consiglio a Milano.

"È da stigmatizzare il gesto violento di cui è stato oggetto il presidente del Consiglio e riteniamo assolutamente disdicevole e grave queste forme anche violente di contestazione". Lo il vice segretario del Pd, Enrico Letta.

"Condanniamo questa aggressione violenta a Berlusconi, senza se e senza ma". Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. "Gli facciamo - sottolinea - gli auguri per una rapida guarigione e chiediamo che l'autore di questo gesto ignobile sia immediatamente identifica, consegnato alla giustizia e perseguito".

"Deploro l'aggressione fisica verso Berlusconi, come la deplorerei verso chiunque", ma "sul piano politico c'è un clima di esasperazione e odio creato da chi ha nelle mani le redini del Pese e ne approfitta soltanto per fare i fatti suoi". Così, raggiunto telefonicamente, il leader dell'Idv Antonio Di Pietro commenta l'aggressione subita dal premier a Milano.

"Le dichiarazioni di Antonio Di Pietro sono inaccettabili. Non si può in alcun modo giustificare un atto di violenza". Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini, per il quale "si tratta di un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una convinta condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio".

"La violenza anche in politica è intollerabile e lo è tanto di più quando sono in corso manifestazioni pacifiche. Berlusconi ha la nostra solidarietà senza se e senza ma". Lo ha affermato il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.

13 dicembre 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-12-14

Napolitano: "Grave gesto di aggressione"

13 novembre 2009

"Dai nostri archivi"

IL PUNTO DI STEFANO FOLLI / Superata la soglia di guardia, la politica torni a un confronto sereno

Berlusconi: Napolitano intervenga sulla giustizia

Berlusconi: i video dell'aggressione da Rainews24 e Skytg24

Bersani: basta con la democrazia populista

Berlusconi: noi l'antimafia dei fatti

Esprimo la più ferma condanna del grave e inconsulto gesto di aggressione nei confronti del Presidente del Consiglio al quale va la mia personale solidarietà". Inoltre esprimo "il più netto, rinnovato appello perchè ogni contrasto politico e istituzionale sia ricondotto entro limiti di responsabile autocontrollo e di civile confronto, prevenendo e stroncando ogni impulso e spirale di violenza". Con queste parole il Capo dello Stato Giorgio Napolitano commenta l'aggressione al presidente del Consiglio.

"Un gesto inqualificabile che va fermamente condannato". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta l'episodio di violenza di cui è stato vittima il presidente del Consiglio a Milano. Antonio Di Pietro però spiega sì di deplorare "l'aggressione fisica verso Berlusconi, come la deplorerei verso chiunque", ma "sul piano politico c'è un clima di esasperazione e odio creato da chi ha nelle mani le redini del Paese e ne approfitta soltanto per fare i fatti suoi". "Non c'era bisogno di essere profeti - aggiunge - a forza di fregarsene dei bisogni degli italiani, la situazione era al culmine e qualcuno avrebbe potuto perdere la testa. Non è prendendosela con chi segnala il pericolo che si risolvono le cose". Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, esprime solidarietà a Berlusconi accompagnata dal ripudio di ogni forma di violenza che si sostituisca al confronto delle idee". Pier Ferdinanzado Casini ricorda che "la violenza anche in politica è intollerabile".

Durissimi maggioranza ed esponenti del Governo. Per il presidente della Camera Gianfranco Fini le parole di Di Pietro sono "inaccettabili" e "non si può in alcun modo giustificare un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una ferma condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio. Solidarietà al premier da parte del presidente del Senato, Renato Schifani, secondo cui è giunto il momento che la politica si interroghi a 360 gradi : "Occorre fare il punto sul linguaggio adoperato dalla politica in questi ultimi giorni, il clima di tensione che mette a rischio la pacifica convivenza del paese", ha commentato.

Il ministero dell'Interno Roberto Maroni critica l'atto "gravissimo", mentre per Umberto Bossi l'aggressione al premier è "un atto di terrorismo; Si sentiva un clima pesante da tempo e quello che è accaduto oggi è un segnale preoccupante. Dopo quello che è accaduto oggi la Lega si mobilita e si prepara per contrastare ogni atto di terrorismo". Sandro Bondi parla del frutto di una campagna d'odio scatenata da precisi settori della politica e dell'informazione. Hanno espresso parole di condanna al gesto di aggressione anche i ministri Carfagna, Castelli e Scajola.

Anche il mondo imprenditoriale è intervenuto attraverso le parole della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha espresso "solidarietà e vicinanza" a Berlusconi, vittima, ha detto "di un'indegna e vile aggressione subito dopo una pacifica manifestazione politica". Marcegaglia si è detta anche indignata per il gravissimo gesto di intolleranza e ha condannato la violenza in ogni sua forma, violenza che rischia, ha affermato, di avvelenare il clima e la fiducia "in questo momento di grave crisi del paese".

Attraverso il suo portavoce, padre Federico Lombardi, si è fatta sentire anche la Santa Sede. Lombardi ha parlato di un fatto molto grave e preoccupante e di "rischio che dalla violenza delle parole si passi alla violenza dei fatti". Il Vaticano ha pure espresso solidarietà al premier ed esortato tutte le parti politiche a condannare con fermezza ogni forma di violenza.

13 novembre 2009

 

 

Intervenendo alla trasmissione "Mattino 5", il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ha descritto il quadro di un clima che, a suo dire, avrebbe in qualche modo favorito l'aggressione di ieri al premier: "Silvio Berlusconi non fa altro che difendersi, le cose che dice non sono mai attacchi ma risposte alle accuse più insensate e incredibili". "Il premier è rimasto molto male per l'accaduto. Mi diceva ieri- ha spiegato Bonaiuti - nel tragitto in auto da Arcore alla manifestazione di piazza Duomo: "C'è una tale spirale di odio, non pensi possa succedere qualcosa?". Un dato di fatto così vero tanto che il presidente aveva previsto quanto poi sarebbe successo". Secondo Bonaiuti, "il problema di fondo" nei rapporti tra maggioranza e opposizione "è trovare un dialogo, cercare di vedersi avversari e non nemici". E al riguardo ha aggiunto che "anche Veltroni, quando era segretario del Pd si è tirato dietro Di Pietro. Una sinistra europea e riformista non può allearsi con uno come Di Pietro con il suo linguaggio estremistico, rozzo e volgare. Oggi per acchiappare voti Bersani guarda a sinistra e ancora al leader dell'Idv. Così il dialogo diventa difficile". Bonaiuti inserisce in questo clima d'odio anche le accuse dei pentiti di mafia verso il presidente del Consiglio: "Io sto vicino a lui da quattordici anni e non ho mai avuto la benchè minima idea di questo...". Il sottosegretario ha concluso l'intervista assicurando che certamente Berlusconi non strumentalizzerà ciò che gli è accaduto ieri.

14 dicembre 2009

 

 

 

Bindi: "Solidarietà al premier, ma tra gli artefici di questo clima c'è lui". Cacciari: fatto gravissimo

14 dicembre 2009

"Dai nostri archivi"

Napolitano: "Grave gesto di aggressione"

Bersani: basta con la democrazia populista

Berlusconi: Napolitano intervenga sulla giustizia

Rosy Bindi, bipolarismo, non bipartitismo

Berlusconi: "La signora Bindi è più bella che intelligente"

"Solidarietà al premier", ma "resta il fatto che tra gli artefici di questo clima c'è anche Berlusconi, non può sentirsi la vittima". Per la presidente del Pd Rosy Bindi "questi gesti vanno sempre condannati, mai giustificati. Qualche volta, però, sono spiegabili".

"Motivi di esasperazione ce ne sono molti, legati alla crisi economica che alcuni pagano con prezzi altissimi", dice Bindi in un'intervista alla Stampa. "La sensazione più diffusa è che non sai più a chi rivolgerti, chi ti tutela. C'è perfino una rottura in parte creata ad arte del movimento sindacale. E poi c'è uno scontro politico che si porta dietro sicuramente frange estremiste o persone che perdono la testa, ma - sottolinea - chi ha più responsabilità fa di tutto per dividere il paese".

I contestatori "sbagliano, non si disturbano le piazze degli altri", ma "è anche vero che c'è modo e modo per zittire le persone. E anche oggi il premier ha mantenuto toni duri, mancava solo la frase: e per tutto questo ora andiamo al voto", sostiene Bindi, secondo cui "le opposizioni sono pronte a reagire se il premier vuole elezioni per cambiare la Costituzione". Tuttavia "non è il premier che decide se si va a votare. E il Pd starà molto attento alle decisioni del Quirinale: saremo disponibili a collaborare per rendere effettivo il dettato della Costituzione che le Camere le scioglie il Capo dello Stato".

Cacciari: solidarietà senza se e senza ma

Sull'aggressione al premier ha pralato annche Massimo Cacciari, intervistato da Corradino Mineo nel corso della rubrica Il caffé su Rai News 24: "Bisogna affrontare con saggezza questo fatto gravissimo. Da parte mia c'è una solidarietà a Berlusconi senza se e senza ma". "Bisogna smetterla con l'idea della possibile rimozione di Berlusconi attraverso vie che non siano politiche. Non ci sono scorciatoie. D'altra parte esiste un problema di rispetto delle istituzioni e della divisione dei poteri e dunque un politico non può pensare che esista solo il voto popolare e devono essere rispettati anche i poteri non eletti: un deputato è eletto e basta, mentre un magistrato deve avere una qualche competenza per ricoprire quella carica", dice Cacciari a proposito delle polemiche sulla magistratura e la Corte costituzionale che erano stati tra gli argomenti del comizio del premier ieri a milano poco prima dell'aggressione. "Da questo fatto gravissimo - ripete Cacciari - si può uscire bene o male aggravando ulteriormente i toni".

14 dicembre 2009

 

 

 

 

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